Secondo i dati diffusi dall’associazione ANICA, in Italia nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di 170 milioni di euro, il 73% in meno rispetto al triennio 2017-2019.
Di contro, come certificano i dati forniti da AGCOM, nello stesso anno sono arrivati a quota 14,9 milioni i fruitori delle piattaforme streaming, contro i 14,3 milioni del 2020.
Quindi, se non è scomparsa l’abitudine di guardare i film, sono sicuramente cambiati i luoghi e gli strumenti di fruizione dell’arte cinematografica.
I film, cioè, si sono spostati dai multisala al salotto di casa.
Ciò a testimonianza del fatto che anche il cinema sta attraversando la sua fase di digitalizzazione, e ormai non è più solo quello che si vede nelle sale o sugli schermi della TV.
Sono cinema anche la miriade di documentari interattivi disponibili sui canali digitali.
Ciò che è opportuno sottolineare è che la cinematografia si sta trasformando, ma resta un’arte viva e attuale.
Imparare grazie ai film: si può e si deve
Sullo sfondo dei cambiamenti del cinema ci sono dei processi che conviene seguire, perché dai film si può imparare molto.
Anche se – soprattutto tra i più giovani e come conseguenza del lockdown – è nettamente diminuita l’abitudine di recarsi direttamente nelle sale, fare didattica con il cinema significa favorire la comprensione critica del presente.
A tal proposito, non stupisce che l’alfabetizzazione ai media e alle immagini in movimento sia stata inserita dall’Unesco tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Dalla capacità di comunicare anche attraverso le immagini passa oggi la possibilità di cercare, comprendere e valutare le informazioni.
Quando con gli adolescenti, sia a scuola che a casa, si dà spazio e valore alle immagini che raccontano (con introduzioni, commenti e riflessioni), esse ricevono un’attenzione speciale, quella cioè che stimola e favorisce l’apprendimento in modi ogni volta sorprendenti.
A chi non è mai capitato di ispirarsi a un personaggio di un film o di ripetere nella vita reale frasi o azioni viste sul grande schermo?
Soprattutto per i più giovani, i film possono aiutare a semplificare concetti, rendere iconici comportamenti, rafforzare credenze e valori, e aumentare la sensibilità su certe tematiche, che se lette solo sui libri o ascoltate da qualcun altro non otterrebbero la stessa attenzione.
Proprio per questo è importante creare un legame tra didattica e cinematografia.
Portare il cinema nelle classi è un modo per rendere le lezioni frontali più interattive e coinvolgenti.
L’importanza di parlare di privacy a ragazzi e ragazze
Gli adolescenti su internet raccontano esperienze, condividono pensieri, e postano le foto dei loro momenti più importanti.
Ma non solo: vogliono avere tanti amici e cercano un pubblico con cui interagire.
Trascorrono sul web gran parte del proprio tempo, ed è quindi fondamentale parlare loro di privacy online, sia a scuola che a casa.
Abbiamo già detto di come i social network influenzano il comportamento dei giovani e anche di alcuni fenomeni di rischio come il cyberbullismo.
Sappiamo bene che gestire la privacy è per i ragazzi il primo passo per navigare in internet in modo autonomo e sicuro e stabilire il giusto confine tra sé e gli altri.
Per questo parlare di privacy con i più giovani è senza dubbio un’occasione educativa.
Con i film si spiega la privacy in modo semplice
Il cinema può essere uno strumento di supporto per educare al concetto di privacy, e per aiutare a prevenire i rischi connessi a un uso inconsapevole dei dati personali.
Ci sono poi alcuni temi che si prestano in modo particolare ad essere trattati attraverso i film.
Pensiamo alla difficoltà di chiarire agli adolescenti quali sono i pericoli del web, per la delicatezza di alcuni fenomeni a essi legati.
Magari con dei film che trattano di uso consapevole dei social network, o che raccontano storie legate al cyberbullismo o ad altre forme di violenza online, la spiegazione diventa più semplice e immediata!
Quello di mostrare ai ragazzi film didattici è un suggerimento utile non solo per gli insegnanti, ma anche per i genitori.
Sul tema della privacy, così ampio e ricco di sfumature, esistono diversi film che possono essere scelti in base a specifici criteri, come l’età del target di riferimento, il tema specifico o l’obiettivo didattico.
7 film sulla privacy adatti agli adolescenti
Ecco una lista di sette film da proporre, a casa o in classe, per spiegare la privacy ai ragazzi in modo semplice.
1 / Don’t look up
Iniziamo con “Don’t look up”.
Tra i personaggi di questo film c’è un certo Peter Isherwell, CEO della società BASH, che si ritiene – e viene ritenuto dalla politica, dai media e dai propri seguaci – un visionario.
In una scena del film, Peter, stizzito per essere stato identificato come un semplice uomo d’affari, replica al protagonista Randall Mindy (Leonardo DiCaprio): “Lo sa che la Bash possiede più di 40 milioni di dati personali che riguardano lei e ogni sua decisione dal 1994 [..]. Io so cosa è lei, il mio algoritmo ha determinato il profilo di 8 sostanziali categorie di utente. Lei ha uno stile di vita da idealista! […] i nostri algoritmi possono anche prevedere come morirà […]”
Quest’ultima frase è davvero inquietante, ma soprattutto sono inquietanti le domande che ci vengono in mente come naturale conseguenza: queste parole quanto si avvicinano alla realtà di oggi?
Le famose Big del Tech possono prevedere la nostra salute fino al punto di predire la nostra fine? Siamo così lontani da questo scenario?
E soprattutto: queste informazioni, se davvero le possiedono, le metteranno al servizio della ricerca e dell’umanità o saranno custodite per fini commerciali o addirittura manipolativi?
Pur non essendo specificamente dedicato al tema della privacy, il film ne parla indirettamente, sfiorandola e cogliendo le problematiche che derivano dall’uso massivo e malsano dei dati personali.
2 / Gattaca – La porta dell’universo
Il secondo film della lista è “Gattaca – La porta dell’universo”.
“Gattaca” è una pellicola di fantascienza (e questo potrebbe attirare particolarmente l’attenzione dei più giovani).
Il film affronta il tema dell’uso dei dati genetici.
È ambientato in un futuro prossimo, in cui emergono nuove lotte di classe tra chi è nato programmato geneticamente e chi è venuto al mondo con un patrimonio genetico naturale.
Come si concluderà la guerra tra l’innovazione e la sua degenerazione?
3 / Le vite degli altri
Molto appassionante è anche “Le vite degli altri”, un film del 2006 vincitore di un Oscar e di un premio ai David di Donatello.
Il focus è il tema del controllo totalitario che avviene attraverso sorveglianze, spie e indiscrezioni.
Un agente della Stasi entra nella vita di una coppia, registrandone ogni passo e ogni parola, fino a interferire con le azioni dei protagonisti.
Da questo film si comprende perfettamente quali conseguenze impensabili possono derivare dall’osservazione delle vite degli altri.
4 / Minority report
Come per “Gattaca”, anche la collocazione di “Minority report” è in un futuro immaginario dominato dalla tecnologia e dai sistemi di sorveglianza.
In questo contesto, dove tutto ciò che accade viene in qualche modo previsto, un poliziotto tenta di dimostrare la sua innocenza arrestando l’uomo che ritiene essere un potenziale colpevole.
Lo fa prima che il crimine si compia.
Riuscirà a dimostrare la sua tesi? E con quali conseguenze?
5 / The Circle
“The Circle” è il film che permette di toccare con mano i pericoli di internet e dei social media.
Un giorno Mae riceve una chiamata dalla sua amica Annie, dipendente di The Circle, una grossa società di tecnologia e social media proprietaria di un social network e di tecnologie rivoluzionarie.
Il Circle Video Delivery è uno dei progetti della società che avrà forti ripercussioni sul futuro dell’umanità.
Si tratta di una telecamera ad altissima definizione e facilmente mimetizzabile, che invia immediatamente immagini registrate a tutto il mondo.
Alla base di questa invenzione c’è l’idea che più la gente è in grado di osservare il mondo, più aumentano la conoscenza e il controllo generale.
L’obiettivo dichiarato di The Circle è annientare la privacy di ogni individuo.
6 / The Great Hack – Privacy violata
Da proporre è anche “The Great Hack – Privacy violata”, un documentario che racconta come la società Cambridge Analytica sia diventata il simbolo del lato oscuro dei social media dopo le elezioni presidenziali americane del 2016.
Al centro della vicenda un crimine informatico e l’utilizzo improprio dei dati personali di milioni di utenti Facebook.
7 / Citizenfour
Infine c’è “Citizenfour”, la descrizione dei giorni in cui Edward Snowden, nascosto in un albergo di Hong Kong, consegnò a due giornalisti le informazioni segrete che denunciavano gli abusi dei servizi segreti americani.
Grazie a Snowden, tecnico informatico ex dipendente della CIA, giunsero alla stampa notizie secondo cui la nota agenzia americana NSA rubava informazioni a privati cittadini grazie ai server di Verizon, Skype, YouTube, Google, Apple e Microsoft.
Questa storia, realmente accaduta, fa riflettere oltre che sul tema della privacy, anche su quelli di onestà morale e giustizia sociale.