L’art. 9 del Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87 vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, nonché al gioco d’azzardo, effettuata su qualunque mezzo, incluse:
- le manifestazioni sportive, culturali o artistiche;
- le trasmissioni televisive o radiofoniche;
- la stampa quotidiana e periodica;
- le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media.
Inoltre, la normativa applica questo divieto anche “alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità […] è vietata”.
Le violazioni di queste disposizioni comportano a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione, e dell’organizzatore della manifestazione, dell’evento o dell’attività, una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore per ogni violazione a 50.000 euro.
La competenza per la contestazione e l’irrogazione delle sanzioni spetta all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
Successivamente, nel 2019, l’AGCOM ha emanato le linee guida sulle modalità attuative del divieto di pubblicità contenuto nell’articolo 9, escludendo alcune fattispecie, tra cui le comunicazioni che hanno “un’esclusiva finalità descrittiva, informativa ed identificativa dell’offerta di gioco legale, funzionale a consentire una scelta di gioco consapevole”.
Contro la pubblicità illegale del gioco d’azzardo su Facebook
Con una delibera del dicembre dello scorso anno, l’AGCOM ha sanzionato per una somma di 750 mila euro Meta (Facebook) per violazione delle norme sul divieto di pubblicità del gioco d’azzardo.
Si tratta del primo provvedimento emanato dall’Autorità nei confronti di una piattaforma di social media per questo motivo.
Oltre alla sanzione, AGCOM ha imposto a Meta di “impedire a ciascun autore delle sponsorizzazioni oggetto del provvedimento la diffusione e il caricamento di analoghi contenuti violativi, in linea con le più recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea”.
Successivamente, a seguito del ricorso di Meta al TAR, è stata confermata anche dal giudice amministrativo la sanzione di AGCOM per la presenza di pubblicità di gioco d’azzardo rivolta a un pubblico italiano, nonché il blocco delle pubblicità illecite.
Quanto deciso si inserisce in una nuova tendenza giurisprudenziale, che sta spingendo le Big Tech verso una maggiore responsabilità sui propri contenuti e attività.
Minori e gioco d’azzardo
I minori, soprattutto i ragazzi, soccombono molto facilmente al “fascino” delle scommesse sportive e di quelle virtuali.
Come noto, le principali forme di “tentazione” si trovano online, sulle piattaforme social, o in molti siti web dedicati alle attività ludiche digitali.
Le ricerche mostrano che quanto prima si inizia, tanto più sono elevate le probabilità di sviluppare problemi in età adulta.
La maggior parte dei ragazzi inizia a giocare per divertirsi, perché è eccitante, e perché si riescono a guadagnare facilmente dei soldi.
Altre motivazioni riferite dagli adolescenti sono la pressione del gruppo dei pari, e il giocare per alleviare la noia o un umore depressivo.
Si gioca quindi sia per emulazione, sia per la ricerca del divertimento trasgressivo, sia perché tentati dal desiderio di ottenere denaro facilmente, o perché coinvolti da comunicazioni suggestive.
I consigli del Moige per prevenire la dipendenza dei minori dal gioco d’azzardo
Il gioco con vincita in denaro è vietato per legge ai minori.
È quindi necessario che i genitori siano da esempio, e facciano capire ai propri figli che il gioco può causare loro innanzitutto problemi legali.
Il dialogo familiare è alla base del rapporto genitori/figli: bisogna stabilire con i ragazzi un clima di fiducia reciproca, e la famiglia deve diventare un punto di riferimento per i loro problemi, non un ulteriore pensiero da cui sfuggire.
Tuttavia, oggi sono sempre di più gli adulti che sviluppano forme di dipendenza dal gioco che rischiano di influenzare i ragazzi.
Il Moige (Movimento italiano genitori) ha individuato alcuni “campanelli d’allarme” che indicano ai genitori la possibilità che i loro figli abusino del gioco:
- ritiro dalle attività sociali;
- umore alterato;
- difficoltà a dormire;
- caduta nel rendimento scolastico;
- perdita d’interesse nelle attività e insoddisfazione generale;
- pensiero focalizzato sul gioco, anche quando svolge altre attività.
L’attenzione per la tutela della sicurezza online è da tempo una priorità per le istituzioni impegnate nella salvaguardia dei diritti delle persone.
In tal senso la cooperazione a livello internazionale sembra essere una chiave di svolta, o almeno un valido strumento di contrasto ai pericoli che si incontrano online.
In tutto questo, la scuola può contribuire in modo significativo alla prevenzione al gioco d’azzardo attraverso azioni svolte al suo interno, ed anche in collaborazione con i presidi di salute nel territorio.