La digitalizzazione della scuola rappresenta una delle principali sfide volte a trasformare la società odierna.

Il processo di riforma e modernizzazione della macchina pubblica, che parte dalla formazione di bambini e adolescenti, è chiaramente finalizzato a cogliere nuove opportunità, e a dare un significativo slancio all’economia e alla cultura del nostro Paese.

Digitalizzazione vs alfabetizzazione digitale

È un progetto ambizioso, ma al tempo stesso occorre riconoscere che in Italia c’è un problema di alfabetizzazione digitale, che può compromettere l’accesso ai servizi online.

La prima questione da affrontare è dunque quella dell’educazione all’uso delle nuove tecnologie informatiche da parte dei cittadini, a partire ovviamente dai più giovani.

Per non rimanere incompiuta, questa trasformazione deve però essere inclusiva.

Portare a termine un processo così complesso senza aver cura di abilitare tutti i cittadini a vivere e lavorare in questa nuova dimensione significherebbe non solo non raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche contribuire ad acuire disuguaglianze e ingiustizie.

Ecco perché il tema delle competenze è centrale.

Quanto siamo “digital”?

Il nostro Paese, salvo alcuni buoni progressi registrati durante la pandemia, soffre di un divario con gli altri partner europei in termini di competenze digitali dei cittadini. 

Il DESI 2020 (ossia l’Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società, per monitorare progressi e lacune nel processo di digitalizzazione compiuto dagli Stati membri dell’Unione Europea) mette in luce una situazione preoccupante: l’Italia è all’ultimo posto per competenze digitali in Europa, e ciò vuol dire che, allo stato attuale, il capitale umano non è al passo con il progresso tecnologico.

Un dato restituito anche dal fatto che il numero di laureati nel settore ICT è di molto al di sotto della media UE, e la carenza di personale qualificato si riflette anche nel limitato utilizzo dei servizi online, compresi quelli pubblici.

È chiaro dunque che la transizione deve partire da qui.

Gli strumenti della digitalizzazione

Uno degli obiettivi principali della scuola, ma di tutte le istituzioni coinvolte del processo di digitalizzazione di massa, è quello di colmare il gap di competenze dei cittadini.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciare l’economia dopo la pandemia da Covid-19, è uno strumento di indirizzo importante, che aiuta a fissare obiettivi chiari in questo senso.

Il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Il PNRR, in ambito scolastico, si pone l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca, e il trasferimento tecnologico.

Gli interventi principali riguardano il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione (a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne, e servizi di educazione e cura per la prima infanzia), nonché il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche (ad esempio, con il cablaggio interno di circa 40.000 edifici e la creazione di aule didattiche di nuova concezione).

Il Piano investe inoltre nei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, ponendo il “focus” sulle discipline STEM.

L’obiettivo è sviluppare l’istruzione professionalizzante, rafforzare la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico, e riformare i programmi di dottorato e dei corsi di laurea.

Il PNRR vuole inoltre creare esperienze di facilitazione digitale attraverso l’istituzione di un Servizio Civile Digitale.

I giovani saranno adeguatamente formati ad operare sul territorio per guidare coloro che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

Lo scopo del PNRR, insomma, è quello di fornire un robusto sostegno al compimento del percorso di alfabetizzazione digitale, garantendo a tutti le stesse opportunità.

Repubblica Digitale

Un altro grande aiuto alla digitalizzazione della società arriva da Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale che ha l’obiettivo di combattere il divario presente nella popolazione italiana, sostenere la massima inclusione digitale, e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

L’intento è chiaro: per quanto riguarda i cittadini, ridurre il “digital divide” e sviluppare le competenze chiave per una nuova forma di cittadinanza attiva, e una più inclusiva partecipazione democratica, a cominciare dall’istruzione e dalla formazione scolastica.

Repubblica Digitale si rivolge senza distinzioni a cittadini, pubblica amministrazione e imprese.

Educazione digitale

Quello educativo e culturale è il tema in assoluto più rilevante e complesso nelle politiche di trasformazione digitale del Paese.

In assenza di adeguate misure di intervento in questi settori, la trasformazione e l’innovazione tecnologica non solo non produrrebbero effetti positivi, ma aumenterebbero i divari e le discriminazioni tra i cittadini.

È perciò necessario investire nell’alfabetizzazione digitale attraverso forme di virtuosa collaborazione pubblico-privato, come si sta provando a fare nell’ambito del progetto di Repubblica Digitale, perché ognuno ha le proprie motivazioni ed esigenze per imparare a usare le nuove tecnologie.

Inoltre, è importante lavorare sull’aggiornamento dei curricula scolastici, e rendere l’educazione civica digitale parte integrante dei percorsi di formazione.

La parola alle idee: il progetto PNSD

Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) è il principale strumento di programmazione del processo di trasformazione digitale della scuola italiana, introdotto dall’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Il Piano si compone complessivamente di 35 azioni, suddivise in quattro ambiti di intervento.

Connettività

Azioni per garantire l’accesso alla rete internet da parte di tutte le istituzioni scolastiche, degli studenti e del personale scolastico.

Ambienti e Strumenti

Azioni finalizzate a dotare le istituzioni scolastiche di ambienti di apprendimento innovativi, basati sull’utilizzo delle tecnologie digitali.

Competenze e Contenuti

Azioni destinate a promuovere e potenziare le competenze digitali degli studenti e a favorire lo sviluppo di contenuti di qualità per la didattica digitale.

Accompagnamento

Azioni destinate a supportare l’innovazione didattica e digitale attraverso percorsi di accompagnamento alle istituzioni scolastiche e di formazione per il personale scolastico. 

Moltissimi i progetti che si possono realizzare nell’ambito del progetto PNSD.

I destinatari sono studenti e studentesse di ogni ordine e grado, nessuno escluso.

I requisiti di accesso sono partecipazione, condivisione, e propensione ad accogliere il nuovo che avanza.

La questione della privacy 

Più volte affrontata dal Garante, la questione che riguarda la “convivenza” tra privacy (intesa in senso ampio e comprensivo di diritti e libertà) e innovazione tecnologica è stata risolta in questi termini.

Un bilanciamento, non solo è possibile, ma è doveroso, e le criticità si superano con l’adeguamento alle disposizioni legislative e, per quanto riguarda i destinatari del processo di digitalizzazione, con azioni che puntano all’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza.

Nel processo di digitalizzazione della scuola, il responsabile della protezione dei dati svolge un ruolo centrale. 

Il DPO va coinvolto per accompagnare la trasformazione degli strumenti e degli approcci didattici attraverso ogni progetto innovativo che coinvolge i dati dei minori, affinché questi siano sempre considerati un valore e non un semplice strumento.